Ad Altamura il Ritiro di Quaresima della Zona Tre. Il forte invito a capovolgere il nostro ‘Io’ in ‘Dio’

IMG_0928 Lillino Calia 04.04.13  Carissimi fratelli e sorelle, vogliamo portare a vostra cono- scenza la nostra testimonianza sul ritiro di Quaresima della Zona Tre, vissuto molto intensamente presso la parrocchia della Trasfigurazione di Altamura. Al mattino, dopo aver normalmente fraternizzato con i fratelli e sorelle provenienti da oltre venti fraternità viciniori nella consueta accoglienza che quest’anno si raccomandava molto sobria, abbiamo preso posto nell’auditorium annesso alla chiesa.

Eravamo circa trecento e fuori splendeva un bel sole. Dopo le Lodi, abbiamo ascoltato una bella riflessione tenuta da fr. Massimiliano Marsico OfmConv. Egli, con linguaggio semplice, sobrio e profondo, e a volte caldo di alcune espressioni simpatiche, ci ha voluto dare “un messaggio forte per la Quaresima come battezzati, poiché cristiani, e chiamati per una vocazione, quali francescani”. In sintesi ci ha invitato tutti a provare a capovolgere il nostro “IO” in “DIO“. E questo è possibile, a suo dire, grazie alla intuizione di San Francesco, attraverso i Fratelli. Il suo slogan è stato “non posso fare spazio a Dio se non faccio spazio ai fratelli”. Il nostro cammino della “penitenza” consiste in questo: nella famiglia, nella comunità parrocchiale, nella Fraternità dove si incontra ogni fratello, occorre entrare in relazione con il rispetto verso ognuno, accogliere l’altro come egli è, con le sue regole, con le sue esigenze di vita quotidiana. Egli continuava dicendo che questo è il compito di noi fratelli laici, poiché di maggioranza nella Chiesa, e solo così si può dare una spinta energica al cambiamento per portare Dio al centro di tutto, nella “città del mondo”; nel campo del lavoro, che oggi è sempre più prezioso, nella cultura, promuovendo la custodia della vita (meno bambini meno vita), verso i giovani, sforzandoci di capirli, non di “intrupparli”. Poneva a questo punto delle domande cruciali: nelle famiglie si parla di Dio o ci limitiamo solo a obbligare i nostri figli ad andare a messa? Missione importante per tutti nell’Anno della Fede.

Abbiamo ben scolpiti nella mente alcuni passaggi pronunciati da fr. Massimiliano e scritti da don Tonino Bello: Laici, cresimate il Mondo, sforzatevi di essere Santi con l’ascolto della Parola di Dio, con l’Eucarestia, passate dal Vangelo alla Vita, chi vede me deve leggere il Vangelo, consacrate a Dio i Beni ricevuti, inseritevi nei difficili rapporti umani dove COMUNIONE, GIOIA E SPERANZA dovrebbero essere ben impresse nella nostra mente e nella nostra vita. E noi appartenenti all’Ofs dovremmo sempre dare con la letizia tipicamente francescana una parola di speranza, e non la famosa frase Sì, però.

Se si potesse sintetizzare il ricco intervento di fr. Massimiliano in tre punti, così lo descriveremmo:

  1. Passare da IO a DIO.
  2. Vedere nella diversità una ricchezza.
  3. Nutrire passione per il coinvolgimento nel mondo.

Dopo l’ascolto di questa riflessione così pregna di buone indicazioni, abbiamo vissuto la Celebrazione Eucaristica con la stessa intensità.

Dopo la pausa pranzo, consumata consuetamente a sacco, con scambio di panini e di cortesie, nella totale condivisione con i fratelli, abbiamo tentato un collegamento in teleconferenza con le nostre care clarisse del monastero di clausura di Santa Chiara per condividere e completare il mosaico della bella famiglia francescana, ma ahimè la tecnologia ci ha traditi e non è stato possibile.

Poi ci siamo ritrovati tutti in Chiesa, come ha suggerito fr. Antonio Cofano Ofm che ha guidato il momento, per continuare in quel capovolgimento di quell’IO e cercare di andare sempre più incontro a DIO nel suo luogo prediletto per l’adorazione della Croce, davanti ad una croce di “San Damiano” a dimensioni naturali. Ci siamo subito ricordati, come ci aveva detto fr. Massimiliano, che Francesco e Chiara nutrivano una passione profonda verso il Crocifisso, tale e quale alla passione espressa nel libro del Cantico dei Cantici.

L’esperienza della CROCE poi, a detta di Giovanni che l’ha portata per tutta l’assemblea in lento cammino per un contatto più vicino a ciascuno, per lui ha contribuito effettivamente a far diventare ancora più speciale quel giorno; a sua memoria egli non ricordava di aver vissuto altro giorno di ritiro Quaresima, Avvento uguale per concentrazione, ricchezza e fede, simile a questo. Quella giornata ha completamente capovolto Giovanni, si potrebbe dire che in quei momenti probabilmente ha vissuto ancora una conversione molto importante alla luce di un cammino, quello francescano,  che dà senso alla sua vita.

Al termine con i consueti saluti e abbracci, ci siamo dati appuntamento alla prossima, continuando il cammino verso la Pasqua.

Lillino Calia
Fraternità Altamura/S. Margherita

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