Fraternità “SS. Crocifisso” in Giovinazzo

Porto_GiovinazzoLa città. La leggenda vuole che sia stato Perseo, figlio di Giove, a fondare Jovis Natio, le cui origini risalgono al IV sec. a.C. Per tutto il primo millennio fu solo un villaggio di pescatori, marinai e commercianti. Fu contesa fra longobardi e bizantini fino alla conquista normanna diventando un importante castrum sotto il regno di Roberto il Guiscardo. Sotto il dominio spagnolo, nel XV sec. Carlo V la vendette a Ferdinando di Capua, duca di Termoli. Passata ai Gonzaga, fu in seguito venduta ai principi Giudice di Cellamare nel 1651, ultimi padroni di Giovinazzo e Terlizzi fino a quando, morta nel 1770 l’ultima erede, il feudo fu devoluto alla Regia Corte e in seguito a Francesco I di Borbone re di Napoli, fino all’abolizione nel 1806 della feudalità. Oggi Giovinazzo è una vivace cittadina di poco più di 20.000 abitanti le cui risorse storiche e artistiche la rendono, soprattutto nel periodo estivo, una delle più ambite attrazioni turistiche del nord barese.

SS.-Crocifisso-GiovinazzoLa fraternità prende il nome dal Santuario del SS. Crocifisso, antica rettoria affidata ai Frati Minori Cappuccini. Istituita nel 1920, la fraternità fa parte della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi e rientra nella Zona Ofs Tre. Storicamente impegnata in ambito vocazionale (il convento è stato prima sede del Seminario Serafico e tutt’ora casa di accoglienza per giovani in ricerca) e missionario, la fraternità, assistita da fra Michele Monterisi, conta oltre cento professi ed ha la grazia di avere sia un gruppo Gi.Fra. che Araldini. L’ultimo capitolo elettivo, celebrato nel gennaio 2017, ha scelto per il servizio fraterno: Vincenzo Bini (Ministro e delegato Gi.Fra.), Vito Labellarte (Vice-ministro e delegato Araldini), Mauro Bufi (Tesoriere), Giuseppe Picciotti (Segretario e delegato per la Pastorale famigliare) e Anna Lina Bianco (consigliera e coordinatrice del gruppo liturgico).

Contatta il Ministro locale: vincebini70@gmail.com

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