Papa Francesco istituisce il 1° settembre Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato

Vinicio Russo 14.8.15   Una Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, da celebrarsi ogni anno il primo settembre: è quanto ha istituito Papa Francesco (10 agosto 2015, Festa di San Lorenzo), con una lettera inviata ai cardinali Peter Turkson e Kurt Koch, presidenti – rispettivamente – dei Pontifici Consigli “Giustizia e pace” e “Unità dei cristiani”. La Giornata ha un carattere ecumenico poiché, nella stessa data, viene celebrata anche dalla Chiesa Ortodossa. Cattolici ed ortodossi insieme, in preghiera, per la cura del Creato: la Giornata mondiale istituita da Papa Francesco guarda molto all’aspetto ecumenico. Non è un caso che la lettera pontificia si apra citando i contributi del Patriarca Bartolomeo e del Metropolita Ioannis alla ‘Laudato si’. In un certo senso, quindi, si potrebbe quasi dire che questa Giornata è una conseguenza naturale dell’Enciclica di Papa Francesco (LAUDATO SI, la cura della casa comune).

Papa Francesco parla di “passione per la cura del Creato”, alimentata dal “ricco patrimonio spirituale” cristiano. Ed è per questo che i cristiani, in quanto tali, vogliono “offrire il loro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”. Riprendendo alcuni spunti dell’Enciclica, il Pontefice ricorda che “la spiritualità non è disgiunta dalla natura, ma piuttosto vive in comunione con essa”. Di qui, l’esortazione ad una vera e propria “conversione ecologica” a cui i cristiani sono chiamati, perché “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale” di una vita virtuosa. Essenziale, scrive il Papa, e non “opzionale o secondaria”, nell’esperienza cristiana.

La Giornata diventa, per i credenti e le comunità, “una preziosa opportunità” per rinnovare la propria vocazione di “custodi del Creato”, per ringraziare Dio per la sua “opera meravigliosa” affidata all’uomo e, soprattutto, per invocare “la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo”. Celebrare, inoltre, tale iniziativa in contemporanea con la Chiesa Ortodossa, “sarà un’occasione proficua per testimoniare la crescente comunione” tra i cristiani. E qui il Papa fa una sottolineatura importante: “In un tempo in cui i cristiani affrontano sfide identiche ed importanti”, è necessario “dare risposte comuni, per risultare più credibili ed efficaci”. L’auspicio, quindi, è che la Giornata possa coinvolgere anche altre Chiese ed essere celebrata “in sintonia con le iniziative” promosse dal Consiglio ecumenico delle Chiese.La lettera si conclude con l’invocazione a Maria, Madre di Dio, e a San Francesco d’Assisi il cui “Cantico delle Creature – scrive il Papa – ispira tanti uomini e donne di buona volontà a vivere nella lode del Creatore e nel rispetto del Creato”.

Il primo settembre ricorre anche la Giornata per la custodia del Creato, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana: giunta alla 10.ma edizione, quest’anno essa ha per tema “Un umano rinnovato, per abitare la terra”.

“Quando si fa sera, voi dite: ‘Bel tempo, perché il cielo rosseggia’; e al mattino: ‘Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo’. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?” (Mt 16,2-3). La risposta di Gesù ai farisei e sadducei invita a leggere i segni – quelli nel cielo come quelli nella storia – per vivere il tempo con saggezza, cogliendo, nella sequenza dei momenti, il kairòs – il tempo favorevole – in cui il Signore chiama a seguirlo.

Quest’anno, a dare un particolare significato alla Giornata per la custodia del creato, vengono a convergere tanti elementi, a partire dall’Enciclica Laudato si’ che Papa Francesco ha dedicato alla questione ambientale. Assume poi un forte rilievo il Convegno Ecclesiale Nazionale (“In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo”, Firenze, 9-13 novembre 2015), così come il Giubileo della misericordia che si aprirà l’8 dicembre 2015. Uno sguardo credente cercherà di cogliere nei momenti evidenziati i legami che lo Spirito intesse, con una lettura in profondità dei segni dei tempi, secondo l’indicazione formulata proprio cinquant’anni fa dalla Costituzione conciliare Gaudium et spes. In questa direzione, vorremmo riscoprire in questo Messaggio una “sapienza dell’umano”, capace di amare la terra, per abitarla con sobria leggerezza (Inizia così il messaggio di quest’anno dei Vescovi Italiani).

Fino ad ora i temi delle giornate sono stati i seguenti:

  • 2006 “Dio pose l’uomo nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gn 2,15)
  • 2007 “Il Signore vostro Dio vi dà la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l’acqua” (Gn 2,23)
  • 2008 “Una nuova sobrietà, per abitare la Terra
  • 2009 “Laudato si’, mi’ Signore…per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento
  • 2010 “Custodire il creato, per coltivare la pace
  • 2011 “In una terra ospitale, educhiamo all’accoglienza
  • 2012 “Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra
  • 2013 “La famiglia educa alla custodia del creato
  • 2014 “Educare alla custodia del creato per la salute dei nostri paesi e delle nostre città

Dal 2013 la CEI ha deciso di modificare la traduzione del termine inglese integrity (fr. integritè) da salvaguardia a custodia e la giornata in ambito cattolico si chiama ora “Giornata per la custodia del creato”.

Vinicio Russo

Consigliere regionale

Delegato Giustizia Pace e Salvaguardia del Creato

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