‘Non più schiavi ma fratelli’. Una marcia per la pace nel Salento promossa dai francescani

MarciaDellaPaceSalento_48Giacomo Sansonetti 15.01.2015  In piedi Costruttori di Pace! Con questa frase di don Tonino Bello scritta su uno striscione si è aperta la marcia francescana (frati, ofs e gifra) svoltasi a Salice Salentino (Le) domenica 11 gennaio 2015, nella quale la chiesa chiude il periodo di Natale con la celebrazione del Battesimo del Signore.

Una bellissima iniziativa promossa dalla Fraternità Ofs di Salice Salentino “Frà Giovanni Donnicola” estesa alle fraternità della zona e quelle vicine alla quale hanno partecipato i giovani di vari paesi della Gifra e una rappresentanza di Frati minori (assistenti Ofs) della provincia del salento. All’apertura del corteo il crocifisso di San Damiano e lo striscione dietro al quale erano presenti 13 fraternità con oltre seicento laici francescani che, con fiaccole e canti hanno marciato per le vie di Salice Salentino raggiungendo la Parrocchia Santa Maria Assunta. In questa giornata nelle stesse ore a Parigi più di due milioni di persone con i capi delle nazioni si è svolta la marcia contro il terrorismo islamico che ha ucciso 17 persone nella metropoli transalpina. Una coincidenza dalla quale emerge intensamente l’urgenza e la necessità di invocare sempre più il dono della pace e della fratellanza.

Nel corso della marcia ci sono stati molto riferimenti ai continui inviti di Papa Francesco, che mai si stanca a sensibilizzare tutti i popoli al dialogo fraterno e alla pace; il Pontefice nel discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede rivolge dure parole contro il fondamentalismo religioso “che rifiuta Dio stesso, relegandolo a un mero pretesto ideologico” e agli ambasciatori si rivolge dicendo: “Risuoni con forza la parola pace“.

All’inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti devastanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità”. Con queste parole inizia il Messaggio del Santo Padre Francesco NON PIU’ SCHIAVI MA FRATELLI per la celebrazione della Giornata Mondiale della pace del 1° gennaio 2015. Nel messaggio Papa Francesco parla dei molteplici volti della schiavitù di ieri e di oggi, al lavoro schiavo, alle persone costrette a prostituirsi (tra cu molti minori) e ai minori e adulti fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi. Alla radice della schiavitù, dice il Papa, si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto. Il Santo Padre conclude il messaggio con un pressante appello: “… a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, e a tutti coloro che, da vicino o da lontano, anche ai più alti livelli delle istituzioni, sono testimoni della piaga della schiavitù contemporanea, di non rendersi complici di questo male, di non voltare lo sguardo di fronte alle sofferenze dei loro fratelli e sorelle in umanità, privati della libertà e della dignità, ma di avere il coraggio di toccare la carne sofferente di Cristo, che si rende visibile attraverso i volti innumerevoli di coloro che Egli stesso chiama «questi miei fratelli più piccoli» (Mt 25,40.45). Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” (cfr Gen 4,9-10). La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani.

Prima della celebrazione eucaristica sul sagrato della Parrocchia Santa Maria Assunta – Chiesa Madre di Salice Salentino, hanno preso la parola la Ministra locale Maria Rosaria Di Noi, il Parroco Don Carmine Canoci, il Sindaco Dott. Giuseppe Tondo, il Prof. Vinicio Russo, consigliere regionale Ofs delegato Giustizia Pace e Salvaguardia del Creato, Chiara Bonomo consigliera regionale Gifra (ha letto un messaggio della Presidente Regionale Laura Russo), e Fr. Francesco Zecca in rappresentanza dei Frati Minori. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Fr. Milko Gigante (Assistente Regionale Gifra) e concelebrata dai parroci e dai frati presenti. Il celebrante durante l’omelia sottolinea che “ciò che sa di guerra, di rabbia fa più rumore perché segna la vita delle persone, di un popolo, di una comunità ferendo la vita delle persone. La guerra, dice, ha un tono molto alto al contrario invece di un tono che non fa rumore come la semplicità della pace che entra in punta di piedi e riesce ad aprire nuovi orizzonti e ad aprire i cuori. Se abbiamo scelto oggi di compiere questo cammino lo abbiamo fatto non per esteriorità, ma perché crediamo e, continua, usando una frase di don Tonino Bello lo abbiamo fatto “mettendoci in piedi costruttori di pace” perché crediamo che questo gesto deve partire dalle nostre case, dalle nostre comunità dalle nostre fraternità, dalla nostra storia personale. Camminiamo per Dio e con Dio: questo è il nostro cammino quotidiano deve essere il segno della rinascita, rinascita che ci deve coinvolgere come fratelli per non essere più schiavi ma fratelli che credono e che insieme possono costruire la vita nuova la vita in Cristo che ci ha dato a ciascuno nel Battesimo e che oggi riconfermiamo come vita amata vita donata e vita perdonata”. Al termine il celebrante ha ringraziato la Ministra locale e l’assistente Fr. Fernando Mancino per aver organizzato questa lodevole iniziativa, la Gifra e il coro per aver animato l’intera celebrazione e la città di Salice Salentino per l’ospitalità. All’uscita della chiesa è stato consegnato a tutti un segno: un biglietto arrotolato con un nastrino nel quale era scritto un messaggio di pace!

Possa questa giornata essere una esortazione a essere veri costruttori di pace per il bene nostro e dell’umanità intera testimoniando con la nostra vita e il nostro esempio il carisma e lo spirito del santo poverello di Assisi alla luce della nostra Regola che all’articolo 19 afferma: “Quali portatori di pace e memori che essa va costruita continuamente, ricerchino le vie dell’unità e delle fraterne intese, attraverso il dialogo, fiduciosi nella presenza del germe divino che è nell’uomo e nella potenza trasformatrice dell’amore e del perdono”.

Ci affidiamo a Maria, Regina della Pace, ci aiutaci a vivere il cammino della pace, a “essere pace”, a intercedere ed espiare per la pace della Chiesa e dell’umanità, a testimoniare e donare la pace agli altri. Possa il nostro cammino di pace essere condiviso con tutti gli uomini di buona volontà.

Giacomo Sansonetti

Segreteria e Comunicazione Ofspuglia

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