L’incontro di Quaresima delle Fraternità delle zone 5, 6 e 7 a Taranto domenica scorsa

IMG-20190310-WA0076Pietro Dell’Aglio 12.3.19  Con la benedizione di Dio nostro Padre e la grazia del suo figlio e nostro Signore Gesù con l’ispirazione e il conforto di Spirito Santo Paraclito, il 10 marzo 2019, presso il Seminario Poggio Galeso di Taranto, le fraternità O.F.S. di Puglia relative alle zone 5, 6 e 7 si sono radunate in un incontro di preparazione spirituale alla Quaresima organizzata dai consiglieri regionali O.F.S. di Puglia: Cosimo Laudato, Marilù Capaccio, Carmela Rizziello e Maria Rosaria Riezzo e con la supervisione di Fr. Paolo Lomartire, Assistente Spirituale Regionale O.F.M.

Dopo l’accoglienza e un buon caffè, fr. Paolo Lomartire, assistente spirituale O.F.M. e relatore dell’incontro, saluta l’assemblea, seguito dal benvenuto del rettore del seminario ospitante. Le lodi del mattino hanno visto il coinvolgimento mistico di tutta l’assemblea fraterna, con grande fede e raccoglimento.

Grande entusiasmo è stato espresso dalle fraternità presenti all’arrivo di S. E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto. Fr. Paolo e Cosimo Laudato hanno accolto l’Arcivescovo a nome di tutti i fratelli e sorelle, esprimendo compiacimento per questa graditissima visita pastorale. Mons. Santoro, dopo il saluto pastorale ai convenuti, ha espresso un breve ma significativo pensiero: l’auspicio di essere pronti a combattere il peccato con atteggiamento puro. È una lotta, questa, che si vince solo con la presenza di Cristo Gesù, alla stessa maniera, del serafico padre S. Francesco.

Vivere la Quaresima come periodo di Grazia che si esprime imparando a riconoscere la fraternità come il “Dono di Dio Padre”, è impegno di ogni sorella e fratello O.F.S., dove ci si scopre discepoli di Cristo lavorando attivamente, così come fu per i seguaci di Francesco d’Assisi. Con la benedizione e l’esortazione a essere fermento vivo, lievito della comunità dei fedeli per la conversione di tutti in perfetta letizia, si è conclusa la visita di S.E. l’Arcivescovo Filippo Santoro.

Dalla seconda lettera di S. Paolo Apostolo ai corinzi (5,17) : “Se uno è in Cristo, è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”. Questo il titolo che ha dato vita all’assunto di fr. Paolo Lomartire. Essere nuove creature è l’impegno di ogni uomo per vivere alla sequela di Cristo; ma, per poter vivere in questa condizione è necessario incontrare Gesù. Il desiderio di incontrarlo, anelare la sua presenza, è condizione fondamentale per potersi ritrovare al suo cospetto.Per essere buoni discepoli di Cristo, dice fr. Paolo, non è sufficiente essere zelanti osservatori dei riti religiosi; né essere puntuali nel recitare in maniera ripetitiva le preghiere. Per essere Cristiani degni di questo impegno bisogna frequentare Gesù nel suo Santo Vangelo e operare fattivamente per divulgare la sua conoscenza. Essere buoni seminatori della parola al servizio di Dio Padre. Spesso, si rimane basiti di fronte alla bellezza del Vangelo; altrettanto spesso, però, restano parole e fatti che sono lontani dalla nostra percezione umana. La conversione è proprio quella condizione che ogni uomo deve assumere come proposito di cambiamento. La comunione con Gesù, in una simbiosi scambievole, aiuta l’uomo a convertirsi, con coraggio, per divenire CREATURA NUOVA. Peculiarità del cambiamento è la “CRISI”. Avvertire il disagio tra il metodo di relazionarsi con la quotidianità e l’esortazione di Dio Padre, è il modo di percepire il cambiamento spirituale che comincia a svilupparsi dentro la persona. Non è, però, così semplice questa conversione. Se ci si allontana dal nostro spirito per seguire le lusinghe del mondo, non è poi, così facile farvi ritorno. Se un uomo si allontana dalla propria casa ( il cuore sede dello spirito), avrà molte difficoltà a ritornarvi. La difficoltà maggiore è dovuta alla paura di rientrare in sè stessi; la paura, cioè di proporsi al servizio in umiltà, rifuggendo le attrazioni che ci conformano alle cose che sono esterne a noi. Vivere lontano dalla casa dello spirito ci induce a deludere e quindi a provocare un dolore immenso a Dio Padre; Egli che ci ha benedetto con ogni Sua Grazia, elevandoci a suoi figli attraverso il Santissimo Sangue di Suo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, noi lo ripaghiamo in modo deludente vivendo da orfani. Fr. Paolo conclude dicendo di convertirsi mettendosi in viaggio verso casa con atteggiamento umile al servizio dei fratelli, non con spirito di dovere, ma come proposito d’Amore. Ecco le cose vecchie sono passate, sono iniziate le NUOVE.

Con l’adorazione della Croce lungo la via della croce e la celebrazione Eucaristica si è concluso l’incontro fraterno di quaresima 2019.

Pietro Dell’Aglio

Fraternità di Sava

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