Le Fraternità della Diocesi di Conversano-Monopoli incontrano il Vescovo Mons. Padovano

DSCF4113Valentina Lopriore 09.10.14  Domenica 21 settembre 2014, presso la Chiesa di San Francesco in Fasano, si è tenuto l’incontro di apertura del nuovo anno fraterno 2014-2015 delle Fraternità della diocesi di Conversano-Monopoli seguito dalla celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Domenico Padovano. Erano presenti le fraternità della Diocesi e insieme, ad una sola voce, si è celebrata inizialmente la preghiera del vespro per poi seguire un incontro frizzante presieduto da Ignazio Loconte, laico laureato in Beni Culturali e nostro fratello francescano. Considerate le indicazioni sul tema che verrà affrontato in questo nuovo anno fraterno, la Famiglia, e dopo una breve premessa, in cui il relatore ha sottolineato come oggi c’è la tendenza a proclamare la difesa della famiglia memori di una famiglia di una volta, unita e compatta di stile patriarcale, si è giunti alla constatazione che non vi è nulla da difendere; la famiglia cristiana è una novità da proporre! La prima parte dell’incontro si è basata sulla formazione della società, e precisamente attraverso due immagini coniche, una con l’apertura verso l’alto con scritto accanto a partire dall’alto verso il basso: legge, cultura, religione e sangue; l’altra con l’apertura verso il basso con scritto accanto dall’alto verso il basso: famiglia, clan, tribù e villaggio. Come si formano le società? Dalle immagini allegate in basso al presente articolo, si può constatare che i legami accanto alla parola sono proporzionali allo spazio per cui:

  • La legge: vi è poco legame; è vero noi italiani siamo uniti e ci sentiamo uniti e questo è sancito dalla Costituzione; però quanto dimostriamo di essere italiani? E come? Basti pensare a come applichiamo la legge e se l’applichiamo (es. raccolta differenziata);
  • La cultura: è un legame più forte caratterizzato dal fatto che parliamo la stessa lingua, usiamo lo stesso linguaggio (es. dialetto); adottiamo la stessa cucina (il cibo forma diversi gruppi sociali, come per esempio le cucine regionali tipiche);
  • La religione: è un nodo più forte. Si è cristiani, musulmani, islamici, ecc.. Ogni paese ha il suo Santo Protettore, dunque si formano ulteriori gruppi sociali poiché il Santo Protettore fa da confine alla cultura di quel territorio;
  • Il sangue: qui subentra l’aspetto del possessivo: mio figlio, mia madre, mia sorella, ecc.. Il legame del sangue è il più forte ed è la base che forma le diverse strutture sociali
    • La famiglia.
    • Il clan: più famiglie con le stesse caratteristiche (es.: ricchi, poveri, ecc.).
    • Le tribù: più clan con le stesse caratteristiche.
    • Il villaggio: più tribù con le stesse caratteristiche.

Tanto più i legami sono forti, tanto più diventa pericoloso, ossia le tribù sono più pericolose delle famiglie poiché sono caratterizzate da tanti legami di sangue di tante famiglie (vedi le guerre). Terminata la spiegazione delle due immagini si è passati ad una seconda parte più spirituale. La domanda posta alle fraternità presenti è stata: chi è il più grande sfascia famiglie della storia?Ovvia la risposta: Gesù Cristo! Bene, oggi si ha un’idea mitica della famiglia, un’immagine di famiglia perfetta, ideale; come quella delle pubblicità di una nota casa di merendine e biscotti. Ma come mai nel momento in cui si conosce Gesù c’è sempre una famiglia che si distrugge, che si rompe? Nella storia dei cristiani, sin dai primi apostoli, si pensi a San Pietro, si è chiamati ad abbandonare tutto e tutti per seguire Gesù. Ma oggi noi siamo disposti a lasciare tutto e seguire Gesù? Sembrerebbe di no, la famiglia no! A questo si sono letti alcuni passi biblici attinenti i legami familiari. Allora oggi quale deve essere la novità del Cristianesimo? Gesù rompe ogni legame di sangue! Oggi ognuno di noi deve essere capace di tagliare ogni legame con la propria famiglia, ossia deve far in modo che non ci sia più un dislivello tra il proprio figlio e quello degli altri ,per esempio, perché tutti figli dello stesso Padre e dunque fratelli! Gesù ha rotto ogni legame di sangue versando il proprio sangue sulla croce; sì proprio quel sangue che costituisce la base su cui si fonda la società. Chiunque scioglie ogni legame di sangue e sente tutti come fratello non fa altro che mettersi in unione con la creazione del sangue redento di Gesù Cristo. E se Gesù versa il suo sangue, lo fa per creare un NUOVO popolo: la Chiesa. La famiglia cristiana deve essere questa novità, contraddistinta dal cammino attraverso una porta stretta (quella dei sacrifici, dei dolori, delle sofferenze e delle croci) che porta alla Salvezza. Al termine dell’incontro il relatore conclude con le stesse parole con cui ha iniziato: ognuno di noi fratelli tornerà alla propria casa e guarderà il proprio coniuge, i propri i figli, la propria famiglia, se stesso con occhi nuovi; solo attraverso loro e a tutti coloro che Dio ci ha posto accanto e che sono la porta stretta, possiamo giungere alla Salvezza, in Paradiso; per cui non ha più alcun senso separarsi, divorziare, distaccarsi: questa la vera novità della famiglia cristiana!

Dopo la relazione di Ignazio, il Vescovo Mons. Padovano ha preso la parola prima della celebrazione eucaristica ed ha chiesto ai vari ministri delle fraternità convenute di esprimersi e far conoscere alle fraternità le proprie esperienze. Sono intervenuti a questo punto, il Ministro della Fraternità di Putignano, Raffaele Bruno, che ha illustrato a tutti come le fraternità possono fare ‘rete’ tra di loro, per aiutare chi ha ne ha bisogno. Infatti, grazie alla segnalazione fatta dalla Fraternità Perfetta Letizia di Bari, la Fraternità di Putignano è andata in aiuto di una famiglia di un paese limitrofo, la quale si trova in precaria situazione economiche, con una madre rimasta sola ad accudire tre piccoli ragazzi, senza lavoro e con un casa in affitto per la quale non riesce a onorare le scadenze. Anche il Ministro della Fraternità di Turi, Pierangelo Pugliese, subito dopo,  ha illustrato come anche loro si trovano nella stessa situazione nell’accudire un uomo abbandonato dalla propria famiglia, moglie e figli, a causa dei suoi errori, abbandonato senza vestiti. Ed anche Pierangelo ha espresso questa esigenza di fare rete tra le fraternità, per far sì che si possano scambiare queste esperienze e per aiutarsi vicendevolmente nel servire questi nostri fratelli e sorelle, vittime delle cosiddette nuove povertà. Ed è proprio questo che ha evidenziato il nostro Vescovo Mons. Padovano, quello di rispondere alla richiesta di Papa Francesco nell’uscire dalle proprie sacrestie per andare incontro ai poveri, ai bisognosi, ai nuovi lebbrosi. Noi francescani secolari siamo chiamati ad ‘uscire’ dalle nostre fraternità, per proiettarci nella fraternità rappresentata da tutti coloro che chiedono aiuto, sia materiale che spirituale, senza alcuna distinzione.

Dopo la celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Padovano, tutte le fraternità si sono congedate ringraziando la Fraternità di Fasano per l’accoglienza ed hanno fatto ritorno a casa ricche di questa nuova esperienza di famiglia e di fraternità ‘in rete’, dandosi appuntamento al prossimo incontro del ritiro di Avvento.

Valentina Lopriore
Maestra di Formazione/Fraternità di Putignano

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