La tragedia ferroviaria della Bari Nord, un dolore anche per l’Ofs di Puglia

incidente-detriti-1024x576Fr. Massimo Tatullo 13.7.16  Sono veramente tanti coloro che per spostarsi fra Barletta e Bari hanno viaggiato su quel binario unico e non posso che ricordare la stazione di Andria dove aspettavo i gifrini o li accompagnavo alla loro partenza. Molti di noi hanno conosciuto quel tratto che per molti, soprattutto studenti è vita. E forse si riconoscevano i soliti volti di chi saliva e scendeva nelle singole stazioni magari per andare o tornare da un esame o una lezione o magari per qualche acquisto speciale o per visitare qualche caro in ospedale …

Molti lo preferiscono quel trasporto pubblico perché porta al centro delle città o perché è il mezzo più veloce o economico. Per molti quel treno è stato significativo: quanti incontri, quanti sguardi. Quante discussioni e risate sulla banchina aspettando l’arrivo del treno. Ma oggi quel treno è diventato un carico di dolore e di lutto per quei singoli passeggeri che lo hanno preso per l’ultima volta e per i loro familiari ed amici. Ventitre vite stroncate, ventitre famiglie nel dolore ventitre amicizie interrotte.

Conosco molta gente di quelle città – Terlizzi Ruvo Corato Andria Barletta – tutte città che hanno fraternità OFS e sono stato allerta per conoscere i nomi ed i volti delle persone vittime di quei tragici convogli, per essere pronto ad offrire la mia vicinanza. Ancora liste incomplete … Ma il nostro pensiero va oltre l’appartenenza. Ventitre vite umane, ventitre fratelli e sorelle fra cui anche bambini e ragazzi a cui va tutto il nostro affetto.

Al vedere le immagini che sono passate, non sono mai stato così orgoglioso dei pugliesi: la gara di solidarietà da nord a sud della regione presso i centri trasfusionali. Cos’altro possiamo fare? Ora è tempo di pregare. È difficile parlare di questa tragedia ma possiamo rivolgerci al Padrone della vita perché dia un senso a tutto questo ed alle nostre domande esistenziali. Anche l’OFS regionale si stringe accanto alle comunità ferite fermandosi in preghiera e cercando con le parole della fede di alleviare la pena dei familiari ed amici coinvolti con la nostra presenza. Pertanto ben vengano le veglie di preghiera a cui tutti possiamo prendere parte volentieri perché non è il tempo delle parole ma della solidarietà e della preghiera. E preghiamo per i tanti feriti ricoverati nei nostri ospedali, per la loro guarigione fisica ma soprattutto psichica e spirituale tramite anche la nostra presenza. Sarà questa tragedia a migliorare quel tratto della morte a binario unico? Altrimenti un così grave sacrificio di vite umane non sarebbe invano per l’incolumità di coloro che continueranno a viaggiare sulla Ferrotranviaria Bari nord.

fr. Massimo Tatullo Ofm Cap

Presidente di turno della CAS

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