La tenda dell’uomo, come quella di Dio, sia grembo accogliente. Il Ritiro d’Avvento in Capitanata

Daniela Ginese 14.12.11  Domenica 4 siamo partiti dalle nostre Fraternità di Capitanata per approdare (è il caso di dire, visto il nome del Centro di accoglienza) in San Giovanni Rotondo, oramai meta fissa e gradita dei nostri Ritiri. La giornata si è presentata da subito ricca di spunti e stimoli per la nostra vita. Come pastori nomadi alla ricerca della culla di Betlemme, abbiamo seguito fr. Vincenzo, novello sacerdote, attraverso un fitto itinerario scandito da tre momenti  fondamentali. Nelle Lodi ci siamo soffermati sulla nostra condizione di creature fatte a immagine di  Dio che spesso hanno occhi e non vedono, e che smarriscono la strada; in questo caso è solo la luce di Dio che ci lascia riscoprire la bellezza del creato come una tenda stesa sulle nostre teste. Bisogna assumere lo sguardo di Francesco convertito che ci invita a non essere ciechi di fronte alle creature per le quali dobbiamo sempre lodare il Signore glorioso.

Con questa consapevolezza  a stare con gli occhi ben aperti, abbiamo riflettuto sulla prima parte del tema scelto per la giornata “Ha posto la sua tenda in mezzo a noi”, assistendo all’allestimento di una piccola tenda presentatoci sotto forma di varie immagini dialogate. La tenda come riparo e spazio di intimità, come casa povera ma provvidenziale rifugio per l’indifeso, come luogo di ospitalità e grembo che accoglie la vita, come la nostra vita alla ricerca di un appoggio sicuro, ma… una tenda che prende forma e consistenza solo quando c’è presenza di Dio, Dio che pone una tenda tra le nostre tende, Dio che vuole coinvolgersi con la storia di ognuno di noi condividendone gioie e dolori. Dio sceglie la nostra umanità come sua dimora e la nostra carne diventa Tenda di Dio.

Al centro della giornata, la catechesi di fr. Antonio ci ha aiutati a capire l’Incarnazione come scelta educativa di Dio che si fa prossimo per farci diventare come Lui ci ha pensati da sempre. Passando attraverso figure ed episodi dell’Antico e Nuovo Testamento (Abramo e sua moglie Sara, Mosè e il roveto ardente, Mosè sul Sinai, fino ad arrivare alla Vergine Maria, colei che è stata fatta Tenda di Gesù), l’invito per tutti è stato quello di trasformare la tenda dell’uomo in tenda di Dio, luogo dove Egli porta la sua fecondità, il suo fuoco. La tenda diviene pertanto posto privilegiato di Dio, dove c’è crescita della sua presenza, come in Maria, che lo stesso Francesco chiama ‘suo palazzo, sua tenda, sua casa’. Da buon educatore Dio, abitandoci col suo Spirito, tira fuori da ognuno di noi la ricchezza che ci portiamo dentro e che induce alla domanda ricca di senso: chi sei Tu e chi sono io. E Dio trova il linguaggio giusto per affascinare il cuore dell’uomo, come ha fatto con Sara, con Mosè dal roveto, con Maria preservata dal peccato, e ancora con ciascuno di noi.

Nel pomeriggio abbiamo allargato lo spazio della nostra tenda spostandoci presso il monastero delle Clarisse cappuccine per un’ intensa preghiera di adorazione e ascolto. Alla fine della giornata sono state consegnate a ogni ministro delle lampade con la benedizione di Santa Chiara, per accendere il fuoco della gioia, guidarci nella notte, essere uniti come famiglia.

Nel deserto delle nostre vite, Signore, hai voluto piantare la tua tenda! Grazie!

Daniela e Michele Tancredi  Foggia/Gesù e Maria

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Una sequenza-video del Ritiro
Immagine anteprima YouTube

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