La scomparsa di Pietro Pinna, primo obiettore e fondatore del Movimento Nonviolento

C_2_articolo_3003033_upiImagepp-e1460669872825-433x191Vinicio Russo 17.4.16  Mercoledì 13 aprile è scomparso a Firenze, Pietro Pinna.  Nella storia della nonviolenza italiana ha avuto grande rilievo la sua storia. Insieme ad Aldo Capitini fu il fondatore del Movimento Nonviolento. Ricordato come il primo obiettore di coscienza “politico” italiano – la sua storia è raccolta nel libro autobiografico La mia obiezione di coscienza – ha speso la sua vita per la costruzione della nonviolenza organizzata nel nostro paese, a partire dalla sua obiezione a vent’anni, proseguita in un’azione coerente e decisa volta al disarmo unilaterale, rifiuto assoluto della guerra e cioè della ‘carneficina di massa’ in cui consiste.

Piero fu chiamato alle armi nel 1948 ma rifiutò di prestare il servizio di leva. Processato per disobbedienza, fu condannato al carcere una prima volta per 10 mesi e poi per altri 8. Dopo il carcere militare a cui fu sottoposto per il suo rifiuto del servizio militare obbligatorio, si impegnò attivamente per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.

La sua presenza accanto a Capitini ha consentito la nascita e il caratterizzarsi del piccolo tenace Movimento del quale è stato per decenni il principale responsabile e animatore e nel 1964 la nascita della rivista Azione nonviolenta, della quale è stato fino ad oggi direttore responsabile. Sempre insieme ad Aldo Capitini organizzò la prima marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 e le tre successive. Nel 2008 ebbe il Premio Nazionale Nonviolenza e nel 2012 la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Scienze per la Pace. Il suo messaggio si può condensare in queste parole: “Non dobbiamo essere i ripetitori di noi stessi. La realtà vive nel presente, e il tuo essere è qui, null’altro che con le tue forze attuali, impegnato a soddisfare le esigenze col tuo modesto ma rigoroso contributo, e riconoscente che altri vi siano a darne uno più rilevante e meritevole”.

Vinicio Russo

Consigliere regionale coordinatore EPM

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