Francescani Secolari consapevoli per una politica posta a servizio dell’uomo e del bene comune

imagesGianluca Lista 18.02.13  Per i cristiani, e quindi per noi francescani, la scelta di Dio è l’unico motivo che può dare pienezza alla vita. E la scelta di Dio è scelta della carità che si fa servizio, come Cristo che si è messo al servizio della volontà del Padre (Lc 22,27), “sino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,9). La Regola Ofs (art 14) ci ricorda il cuore della nostra vocazione: cioè costruire un mondo più fraterno ed evangelico, non da soli, ma con tutti gli uomini di buona volontà. In questa missione, che ci rende appassionati alla vita degli uomini, capiamo che non ci possiamo estraniare dalle cose del mondo, ma le dobbiamo santificare: ecco quindi che i francescani secolari sono chiamati ad esercitare “con competenza le proprie responsabilità”, lì dove vivono.

L’Ofs d’Italia è consapevole del momento importante che attraversa il nostro Paese alla ricerca di una nuova dirigenza politica che nasca dalle prossime elezioni e che ci possa aiutare a superare le gravi problematiche economiche e sociali attuali, in sintonia con gli altri Paesi appartenenti alla Comunità Europea di cui facciamo parte. Ribadisce pertanto, in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa, la necessità che i francescani secolari, come laici consapevoli della propria vocazione, spendano la propria vita nella società civile per la costruzione del Regno di Dio (Reg .art 14), anche attraverso l’impegno diretto in politica vista come forma di “alta carità” (Papa Paolo VI, 14/5/1971), o mediante l’espressione del voto popolare che rimane la modalità più diffusa di partecipazione democratica alla vita del Paese. L’OFS, fedele al carisma di San Francesco, che riconosceva “Dio come Padre“e quindi vedeva “i lineamenti di Dio in ogni uomo” (Rm 8,29) (perciò ogni uomo è mio fratello), ritiene che esistano dei valori che possono essere condivisi da quanti desiderano cooperare per il Bene comune (cfr. Compendio DS della Chiesa, cap 4).

Innanzitutto la ricerca della fraternitas (Reg art 13) non solo nelle nostre comunità ecclesiali, ma anche nella nostra società civile che diventando sempre più multietnica, deve saper riconoscere e valorizzare i semi di Bene che sono in ogni uomo, indipendentemente dalla cultura e dalla religione. Fraternitas che diventa: generatrice di pace sociale; ricerca della mediazione e soluzione dei conflitti; volontà e quindi capacità a superare le diseguaglianze e discriminazioni. Se ogni uomo è nostro fratello, anche la vita di ognuno è un bene da difendere sin dal suo primo concepimento, e la sua sacralità impegna a scelte etiche coerenti con il Vangelo in termini anche di legislazioni che si occupino del fine vita, senza cadere in scelte di campo ideologiche. Essere capaci di trovare innanzitutto ciò che unisce e non ciò che divide, nel confronto con tutte le diverse forme di espressioni culturali che si trovano nel nostro Paese che si riafferma uno ed indivisibile come espresso nella nostra Costituzione (cfr Costituzione Italiana, art. 5), anche se consapevoli del valore della autonomie regionali che non devono mai diventare pretesto di difesa di
egoismi individuali o di lobby.

La ricerca di un’economia sostenibile, in cui il principio del profitto diventi secondario a quello di una giusta ed equa ripartizione delle ricchezze che permetta a tutti una vita degna e umana, ma sappia anche valorizzare le capacità individuali. Un’economia che sappia anche aver fiducia in un PIL che può decrescere, se serve a ridistribuire più equamente, senza deprimere il libero mercato.

Una concezione del lavoro che valorizzi i talenti di ognuno, che sia però a misura d’uomo (Reg art.16), che permetta di vivere dignitosamente, evitando però di diventare l’unico obiettivo della vita, prolungando gli anni di attività lavorativa così a lungo e con un pensionamento estremamente ritardato nel tempo, da impedire da un lato l’ingresso nel mondo lavorativo ai giovani e dall’altro di poter vivere tutte le stagioni della vita, anche quella della terza età, non solo sul posto di lavoro, ma anche tra gli affetti familiari o dedicati in altre attività di utilità
sociale.

Uno stato sociale, in cui siano sullo stesso piano il diritto allo studio ( cfr. art 33 Costituzione Italiana), nella scuola pubblica e in quella privata, quando questa si ponga come una reale opportunità sussidiaria. La scuola è ancora oggi insieme alla famiglia la principale agenzia educativa delle giovani generazioni e gli insegnanti di ogni ordine e grado hanno un ruolo insostituibile di educatori con i genitori. Uno stato sociale inoltre in cui l’assistenza sanitaria, pur prevedendo una partecipazione alla spesa da parte del cittadino, sia comunque un diritto per tutti e soprattutto per le fasce più deboli (anziani e bambini) o disagiate da un punto di vista economico.

L’educazione alla legalità (Reg art.15) che passa attraverso la condanna di ogni forma di malvivenza organizzata, ma anche che riaffermi che pagare le tasse (proporzionate non solo al reddito, ma anche alla numerosità del nucleo familiare) è un dovere di tutti e alla base della tenuta dello stato sociale ( cfr. Costituzione Italiana, art 53).

La tutela dell’ambiente, visto come un patrimonio avuto in dono e da salvaguardare per poterlo restituire alle generazioni future, attraverso la promulgazione di leggi e comportamenti personali e collettivi adeguati (Reg art. 18).

La famiglia, da un punto di vista legislativo e morale rimane l’istituzione naturale dell’amore di un uomo e una donna e luogo di diritto per la crescita dei figli (Reg art 17). Chiediamo che lo Stato continui ad investire risorse umane e economiche nel sostegno della famiglia, per investire sulla formazione delle generazioni future che saranno i cittadini e i lavoratori del domani, nonché i responsabili della custodia dei valori della comunità civile, ma anche protagonisti del cambiamento.

Tuttavia, auspichiamo la capacità di guardare sempre con sensibilità, serenità e sguardo evangelico alle altre forme di convivenza stabili, quando fondate sull’amore e sul rispetto reciproco tra le persone e la loro identità.

Gianluca Lista
Delegato nazionale Ofs per GPSC

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