Caro don Tonino, come ogni anno sono qui a scriverti con una grande speranza nel cuore…

don tonino bello ofsGianluca Di Giovine 23.04.14  Orta Nova, 20/04/2014. Caro Don Tonino, come ogni anno, sono qui a scriverti per dimostrarti la mia gratitudine e per ringraziare Dio per averci donato te. Oggi il giorno di Pasqua coincide con l’anniversario della tua morte, quasi per ricordarci che, come Cristo, sei vivo, agisci e intercedi per noi. Viviamo in un periodo particolare, costernato da crisi morali, economiche, sociali e politiche, nel quale tutti noi rischiamo di perderci nei vortici dell’indifferenza, del conformismo e purtroppo della disperazione. Allo stesso tempo di fronte a tale crisi si corre il rischio di trovare ricette facili, che non tengono conto della necessaria riflessione, farmaci che alleviano il dolore o che narcotizzano l’anima, ma non incidono sulle cause dell’ingiustizia sociale.

Don Tonino aiutaci a saper vivere il confronto, il dialogo, l’incontro con spirito conviviale, per trovare insieme vie altre, senza avere la presunzione di avere in tasca la verità, oppure pensare che ogni confronto lo si può vincere denigrando l’altro, contorcendosi al fine di scovare in ogni avversario elementi di contraddizione.

Aiutaci a compiere scelte autentiche, coraggiose e libere da interessi, da doppi fini, oppure dettate dall’alto, perché così si deve fare, così recita uno statuto o così ci hanno detto di fare.

Intercedi presso Dio, per farci liberare dalla logica dello squadrismo verbale, dell’accusa gratuita, per denunciare con diligenza e intelligenza ciò che non va e annunciare tempi nuovi.

Come te, esempio dell’influenza concreta dello Spirito Santo, vorremmo essere attenti “nell’allacciare rapporti umani più credibili, più veri. Basati sulla contemplazione del volto. Basati sulla stretta di mano che non contenga nascosta la lama di un coltello. Rapporti umani basati sull’etica del volto, dello sguardo”.  Dalla Carità Religiosa dobbiamo anche passare alla Carità Politica, per stare anche politicamente con gli ultimi, con chi è dimenticato, senza voce, per prendersi, con coraggio, l’impegno di migliorare la vita degli altri.

Seguendo l’esempio di Gesù e il tuo, anche noi vorremmo avere più coraggio per liberare la nostra città dal cancro del malaffare e della criminalità organizzata, vorremmo tanto rovesciare i tavoli dei cambiamonete che hanno infangato e stuprato le nostre terre, ma ogni lotta di tale spessore, vorremmo compierla senza perdere la tenerezza del sorriso, dello sguardo accogliente e delle braccia pronte a stringere persone pentite e volenterose di cambiare vita.

Ti scrivo, soprattutto per ringraziare Dio te e San Francesco, per il sostegno e l’amore trasmessomi speriamo nel periodo più difficile della mia vita.

Ricordo che in quei momenti, voi, assieme a una creatura piccolissima, ma grande nella forza, mi avete insegnato una grande virtù; sto parlando del saper attendere. Con mia moglie abbiamo atteso due mesi, prima di riabbracciare nostro figlio, abbiamo saputo attendere. Un saper attendere che non comporta passività o indifferenza, ma un saper attendere che genera speranza, passione, entusiasmo per prepararsi a quello che verrà e accadrà. Attendere come un tendere verso il meglio, verso ciò che possiamo costruire e cercare già da qui, seppur è un non ancora.

Per questo voglio ringraziarti e fare tua una delle tue straordinarie preghiere: “Aiutaci, Signore a portare avanti nel mondo e dentro di noi la tua risurrezione. Donaci la forza di frantumare tutte le tombe in cui la prepotenza, l’ingiustizia, la ricchezza, l’egoismo, il peccato, la solitudine, la malattia, il tradimento, la miseria, l’indifferenza hanno murato gli uomini vivi. E mettici una grande speranza nel cuore”.

Semplicemente grazie don Tonino!!!

Gianluca Di Giovine
Iniziando Fraternità Orta Nova

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