Arrivi e partenze… tutta la vita è un viaggio!

Lucia Magaldi 23.02.2022  Tutta la vita è un viaggio. Parte Maria per servizio, Gesù per amore, Francesco per conversione. Ulisse per avventura, Colombo per scoperta, Gagarin per progresso. C’è una pedagogia del cammino che ci invita a viaggiare fuori e dentro di noi, col biglietto di andata-ritorno in una mano e la valigia dell’esperienza nell’altra. Spesso, navighiamo in internet perché ci manca la curiosità cognitiva di partire per mare, seppure spostarsi equivalga a vivere intensamente. La fraternità in cammino questo lo sa e non si spaventa d’intraprendere il viaggio nelle periferie delle città, anche se soffre di cinetosi. Tutto il mondo è paese: sotto lo stesso cielo il sole sorge ad est e tramonta ad ovest, il mare accoglie i figli dell’acqua e la montagna gli eredi del vento. Tutti migranti, come gli italiani del passato, abbagliati dai volantini rosa e dalla pubblicità di una vita agiata in Belgio, che morirono nei cunicoli del sottosuolo. La propaganda dei bastimenti era il miraggio di salvezza nelle pampas argentine e nelle fabbriche newyorchesi ma tanti uomini e donne trovarono la morte ancor prima di arrivare nel nuovo mondo; ammassati negli scafi, anche i bambini avvolti nelle lenzuola, venivano sepolti in fondo all’oceano mentre, gli adulti, considerati bianchi-neri dal colore della pelle olivastra, venivano umiliati… Questa testimonianza serva alla scuola e alla famiglia: io, dirigente statale, ho sempre insistito sui programmi di inclusione perché le conoscenze di base acquisite nell’infanzia rappresentano la struttura portante dell’adulto: i valori del bene e della pace conducono al progresso sociale, i disvalori dell’abuso e della violenza portano a un manicheismo pericoloso che segna il declino della solidarietà. Spesso la gioventù è voluttuosa, la TV è violenta, la vita è dura. Noi, che abbiamo raggiunto l’età matura, non ci stupiamo più di niente ma scriviamo queste cose per andare oltre le apparenze e mettere in discussione le strutture che hanno originato l’odio sociale. Leggere un articolo di pace è salvifico e ci obbliga a costruire una struttura mentale che soddisfi il bisogno di sopravvivenza. Ciò che più conta, al termine del viaggio, è la linea dell’orizzonte che il libro dell’Apocalisse identifica nella città del cielo cui aspirare per l’aldilà.

Lucia Magaldi

Ministra della Fraternità di Celenza Valfortore

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