Zone Tre e Quattro. Il terzo incontro di formazione decentrata al ‘De Lilla’ di Bari

Foto3°IncontroFormazioneBari_2015_2Francesco Imbriani 14.05.2015  Il terzo ed ultimo incontro di formazione decentrata, per le fraternità delle zone Tre e Quattro, previsto per quest’anno si è tenuto presso l’Oasi Francescana De Lilla in Bari. Anche questa volta hanno partecipato più di cento fratelli e sorelle delle Fraternità delle Zone Tre e Quattro. Il relatore dell’incontro è stato fr. Mariano Bubbico Ofm Cap, psicologo, che ha relazionato sul tema: La persona in relazione: conflitti e loro gestione. Il conflitto è quella situazione che si determina tutte le volte che su un individuo agiscono contemporaneamente due forze psichiche di intensità più o meno uguale, ma di opposta direzione (Kurt Levin). Differenti livelli di conflitto:

  1. livello intrapsichico (livello personale, per es.: scegliere tra dovere e piacere);
  2. livello interpersonale;
  3. livello infragruppo;
  4. livello intergruppale.

Cause:

  • personalità differenti;
  • divergenze di interesse;
  • bisogno di consenso;
  • lotta per il potere;
  • giudizi e opinioni diverse.

Per evitare inutili malintesi:

  • dividere la persona dal problema;
  • non esiste solo la nostra soluzione;
  • non imporre la nostra opinione perché abbiamo il potere.

Come affrontare un conflitto:

  1. forzatura
  2. confronto
  3. compromesso
  4. compiacenza

La mediazione e gestione dei conflitti prevede tre fasi:

  1. riunione delle parti in conflitto con un mediatore;
  2. colloquio;
  3. punto di vista delle parti.

Chiarimento del conflitto e possibili soluzioni. Importante: il conflitto non va evitato, ma affrontato in modo da diventare occasione di confronto e di crescita. Ci domandiamo: perché stando in relazione emerge il conflitto? Principalmente per evidenziare tratti essenziali della personalità:

  • Autorealizzazione
  • Autostima
  • Contatto sociale
  • Senso di appartenenza
  • Bisogno di sicurezza
  • Bisogni personali

GESTIONE DEI CONFLITTI IN UN GRUPPO FRANCESCANO

È inevitabile che sorgano conflitti! Il ministro/a si deve adoperare per affrontarli, altrimenti sorgono malumori. Se si affrontano possono portare crescita, sia a livello personale, che di fraternità. La gestione del conflitto deve condurre a creare un clima sereno e creare tra le parti chiarificazione e riconciliazione. L’intelligenza emotiva come arma per la soluzione dei conflitti. Comunicando noi evidenziamo contenuti e modalità di relazione. Per facilitare la comunicazione teniamo conto della intelligenza emotiva (capacità di monitorare i sentimenti propri e dell’altro: tenendo conto dei propri sentimenti e quelli dell’altro possiamo assumere comportamenti adeguati per raggiungere l’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere). D. Goleman enumera 5 elementi

  1. consapevolezza di sé;
  2. dominio di sé;
  3. motivazione;
  4. empatia;
  5. abilità sociale.

Nei gruppi l’intelligenza emotiva ci permette di apprezzare le differenze e di evidenziare i punti di vista dell’altro. È importante ascoltare l’altro, immedesimarsi, mettersi nei suoi panni evitando di essere aggressivi e offensivi.

Per concludere: i conflitti ci fanno compagnia dalla nostra infanzia! È importante imparare a gestirli perché possano diventare occasione di crescita e di maturazione.

Francesco Imbriani

Segreteria e Comunicazione Ofspuglia

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