L’incontro di Avvento celebrato il 28 novembre dalle Fraternità della Zona 6 a Francavilla F.na

Pietro dell’Aglio 01.12.2021  Contemplando i presepi, spesso, ciò che maggiormente mi colpisce è la moltitudine dei personaggi che anelano al bambinello. Nel salone del convento di Maria SS. della Croce in Francavilla F.na, domenica 28 novembre 2021, le fraternità OFS. della Zona 6 di Puglia si sono ritrovate per vivere un momento di comunione nella prima domenica di Avvento. Come tanti personaggi di un presepe, erano anelanti di incontrare quel nascituro che dona salvezza. Con gli occhi lucidi dalla commozione, ci si è incontrati come in un momento di agognata liberazione da quel carcere, che la pandemia ha costretto tutti a chiudersi in sé, nascosti dalla mascherina anticontagio. Il calore delle sorelle e dei fratelli della fraternità di Francavilla F.na, ben rappresentata dalla ministra Giusy Cassese, ci ha visto tutti accolti dall’abbraccio familiare. Un abbraccio che è stato arricchito dal calore della Consigliera regionale e delegata della Zona 6 OFS Puglia, Carmela Rizziello.

La recita delle lodi mattutine ha preceduto ed introdotto, l’inizio dell’ incontro.

“MARIA SI ALZÒ E ANDÒ IN FRETTA” (Lc 1,39-45)

Con questa immagine evangelica Fra Francesco Zecca ofm ha esortato l’assemblea in attesa della venuta di Gesù. L’Avvento non è un periodo di tempo dove perdersi in attività travianti e ingannevoli, sostiene il relatore, ma deve essere un momento da vivere nel “cambiamento”. Bisogna cambiare le proprie visioni di vita: uscire, cioè, dai propri schemi mentali. Pensare che tutto debba essere a misura personale, mettendo sé stessi al centro e al disopra di tutto e tutti è disdicevole per un cristiano. Il Cristiano deve essere ed è “minore”: vale a dire passare dal “dominio” alla “diaconia”. L’esperienza di Francesco di Assisi, continua fra Francesco Zecca, deve essere per noi di esempio. San Francesco operò in sé stesso il radicale cambiamento di mentalità e di relazione con gli altri. Questo lo indusse ad uscire dagli schemi di chi vuol essere servito, pretendendo di cambiare gli altri con pretesa di debolezza umana. Il poverello di Assisi va dal Sultano non per convertirlo ma per trovare la fede in sé stesso; egli abbraccia il lebbroso non per guarirlo ma per guarire dalle proprie miserie umane. San Francesco genera, così, uno sguardo nuovo sulla realtà. L’Avvento, aggiunge fra Francesco, deve essere un tempo durante il quale bisogna vincere il torpore umano dell’indifferenza, favorendo l’impegno di vigilare e vegliare sul nostro prossimo, guardandolo negli occhi e riconoscendo in lui Gesù che viene.

L’auspicio è quello di abbattere il muro dell’insensibilità, per vivere l’ avvento di Natale con gli occhi aperti e generare così, gesti di “GIUSTIZIA E PROSSIMITÀ”.

La Santa Messa, celebrata da S.E. Mons. Vincenzo Pisanello, Vescovo della diocesi di Oria (Br), ha concluso questo coinvolgente momento di preghiera fraterna.

Pietro dell’Aglio

Fraternità di Sava (Ta)

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