In ricordo di Papa Montini. Il dono di una nuova Regola all’Ordine Francescano Secolare

PapaMontiniNicola Gramazio 31.10.2014  GRAZIE! La intensità evocativa di questa parola, nel linguaggio ormai a noi familiare di Papa Francesco, riassume meravigliosamente il senso di filiale gratitudine e di affetto, seppur dal sapore un po’ amaro per il tardo riconoscimento della sua grandezza e santità, verso la figura di questo uomo di Dio che fu Paolo VI. Un grazie, ha spiegato il Papa, interrotto dagli applausi di una Piazza San Pietro gremita di fedeli, quasi rivolgendosi idealmente a Papa Montini, per “la tua umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla Chiesa”.

Beatissimo Padre sei stato per molti di noi il papa della prima giovinezza, dell’esperienza nella GiFra o dell’iniziale esperienza nell’allora Terz’Ordine Francescano; non abbiamo dimenticato e non vogliamo dimenticare il peso della croce di quegli anni del dopo Concilio che hai portato con dignità e fiducia in una società, come ha detto ancora papa Francesco, secolarizzata ed ostile, spesso, osiamo dire, ostile proprio a te, a volte con i tuoi stessi figli a te ostili. Non abbiamo dimenticato e non vogliamo dimenticare che per questo hai sofferto molto, che hai sofferto per un grave attentato alla tua persona in un viaggio apostolico a Manila nel 1970, che a volte con gesti sublimi come, Francesco d’Assisi, ti sei spogliato dei segni del potere per soccorrere gli ultimi, i poveri; non dimentichiamo che sei stato anche oggetto di accuse infamanti e, non ultimo, perfino deriso nel testo di una canzone di un noto cantautore italiano (“Affacciati, affacciati” ne era il titolo, l’anno il 1975). Sei ancora oggi il Papa della non compresa, se non contestata, enciclica Humanae Vitae, della lungimirante Populorum Progressio, il primo vero Papa moderno, quello dei primi viaggi fuori dall’Italia (in particolare in Terra Santa), il Papa del dialogo ecumenico. Sei stato il Papa a cui una mano assassina ha sottratto,malgrado le tue imploranti preghiere,sul finire della tua vita, un carissimo amico, Aldo Moro, ma anche il Papa che con coraggio ha indicato a tutto il mondo, alla sua Chiesa la santità di Padre Pio.

Carissimo Padre hai vissuto e sofferto pienamente,cercando di capirlo,di interpretarlo il tuo tempo ma eri anche immerso nel “tempo di Dio” e nella sincronia con quest’ultimo “ tempo” hai guidato con coraggio, spesso in solitudine, la barca di Pietro. Ora Beatissimo Padre ancor di più vogliamo,noi francescani secolari,ringraziarti non solo del dono straordinario della Regola di Vita a noi data nel 1978 ma anche della predilezione da Te manifestata verso di noi qualche anno prima in occasione del Pellegrinaggio Mondiale del Terz’Ordine per l’Anno Santo del 1975. Nell’udienza speciale dedicata agli allora terziari francescani così dicesti: “essi meritano questa straordinaria udienza, tutta per loro” e ancora: “Salute, salute a tutti voi, cari discepoli e figli dell’incomparabile seguace del Signore nostro Gesù Cristo. Noi riserviamo per voi la Nostra compiacenza, il Nostro incoraggiamento, la Nostra Benedizione”.

In quel discorso indicasti per tre volte la fiducia della Chiesa a loro rivolta:

“La prima fiducia è quella che voi sappiate essere esempio della Povertà, predicata da Cristo, professata da San Francesco, prescelta da voi, come virtù specifica della vostra appartenenza al suo terzo Ordine”;

“ … abbiamo in voi, carissimi Figli, un’altra fiducia: quella che voi sappiate amare, come S. Francesco, la Croce. La vostra spiritualità non può prescindere dalla «passione» che S. Francesco ebbe per la Passione di Cristo”;

“E finalmente la nostra terza fiducia: la fedeltà alla Chiesa! Noi abbiamo fiducia che ancora la spalla forte e paziente di S. Francesco, com’è nell’affresco celebre e tipico, sosterrà la Chiesa visibile e umana … noi speriamo che voi, voi tutti, Figli di San Francesco, sarete questa spalla poderosa sostenitrice, e che nel vostro silenzioso e generoso servizio sarete a noi vicini, con noi pazienti, con noi fiduciosi che nessuna infausta avversità potrà prevalere sulla stabilità perenne dell’edificio di Cristo, la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica. Ed è con questa fiducia che di cuore vi benediciamo. (*)

A margine di quel pellegrinaggio, in una udienza privata che concedesti all’allora Ministro internazionale del Terz’Ordine Francescano, l’indimenticabile Manuela Mattioli, quasi sussurrandole in maniera affettuosa, pronunciasti queste parole: “Dica ai Terziari Francescani che il Papa li ama molto e da molto tempo; che il Papa guarda a loro con fiducia e speranza; che il Papa vuole le loro preghiere; che essi sono fonte di gioia per il Papa e che impartisce ad essi, alle loro famiglie, alle loro imprese la più ampia paterna benedizione”.(**)

Grazie Beatissimo Padre, maestro e fratello nostro in Francesco e Chiara; grazie soprattutto, ne siamo certi, delle tue amorevoli preghiere che saliranno per noi all’Eterno Padre.

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(*) Dal discorso di Paolo VI ai partecipanti al pellegrinaggio internazionale dei Terziari Francescani, Mercoledì 19 maggio 1971
(**) Da Vita Francescana, Rivista del Terz’Ordine Francescano,  n.11 novembre 1975
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Nicola Gramazio
Segreteria e Comunicazione Ofspuglia

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