Don Tonino Bello e la vocazione secolare nel ricordo della Famiglia francescana alessanese

Maria Grazia Tortello 25.11.11 Le radici francescane dell’amato vescovo si ritrovano nel contatto coi Frati Cappuccini della sua città natale, Alessano. La frequentazione del convento assieme alla madre terziaria, le condizioni economiche familiari improntate all’indispensabile, sono sicuramente il contesto in cui germoglia e matura in don Tonino la vocazione secolare, l’amore per la natura, per l’uomo, soprattutto se povero.

Due anni dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta l’8 dicembre 1957, a ventidue anni, don Tonino compie la Vestizione, precisamente il 22 novembre 1959, ed emette la Professione il 1 gennaio 1962, come risulta dall’allegata immagine del Registro di Fraternità. L’adesione al Tof del beato Giovanni XXIII in Bergamo, incrementa l’adesione di sacerdoti secolari e vescovi, atto condiviso a pieno da don Tonino e da don Domenico de Giorgi, suo carissimo amico.

La Fraternità di Alessano ricorderà, l’8 gennaio 2012, il 50° anniversario di Professione di don Tonino.

Appartenere all’Ofs è per lui vanto, tanto che, in alcuni documenti, ama firmarsi: don Tonino Bello terziario francescano, come è anche scritto sulla pietra tombale. Sia durante gli anni vissuti ad Ugento come rettore del Seminario e a Tricase come parroco, sia durante i dieci anni di episcopato, mantiene stretti rapporti coi conventi cappuccini di Alessano prima, di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi poi.

Il francescanesimo di don Tonino si concretizza in gesti semplici e umili, come ad esempio:

  • All’ Ordinazione Episcopale (Tricase, 30 ottobre 1982) sceglie come anello la fede di sua madre, modificandola; la croce pettorale e il pastorale in legno d’ulivo. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, durante un incontro, nota la croce in legno, e don Tonino, di buon grado, gliela offre.
  • Il vescovado di Molfetta, durante il suo episcopato, resta sempre aperto, una dimora stabile per sfrattati ed emarginati.
  • La sua sobrietà nel vestire, nel cibo, nei trasferimenti e soprattutto nella Liturgia, nella quale preferisce evidenziare “il potere dei segni” più che i segni del potere, tanto da venire anche richiamato al rispetto del cerimoniale…
  • Con le Istituzioni politiche usa carità nella verità, con un parlare franco e schietto. Invia gli auguri di Natale alle Amministrazioni comunali della diocesi ricordando loro l’impegno al servizio del bene comune.

Disponibile con tutti, don Tonino dimostra una predilezione speciale per i Frati Cappuccini, coi quali collabora con gioia. Dall’ amore per Francesco e i francescani don Tonino riceve l’intuizione per la nascita della Fraternità francescana di Betania con sede a Terlizzi. Col Terz’Ordine, di cui sentiva fieramente l’appartenenza alla Fraternità di Alessano, si rende particolarmente disponibile per animare i raduni, di cui restano bellissime testimonianze e relazioni. Un amore ampiamente ricambiato, anche dopo la morte. Noi alessanesi siamo testimoni dei contintui pellegrinaggi presso la sua tomba nel cimitero di Alessano e la sua casa natale da parte di Fraternità Ofm e Ofs. Le Clarisse, di cui il Signore ha fatto dono alla Comunità di Alessano sicuramente per sua intercessione, hanno in don Tonino e nei suoi scritti un sostegno e una guida che illumina la loro vita di rinuncia al mondo e di offerta per le necessità della nostra Chiesa particolare.

Il donarsi tutto a tutti accomuna molto don Tonino al nostro caro san Francesco. A noi alessanesi, e in particolare a noi alessanesi francescani, che abbiamo avuto il dono di conoscere di persona don Tonino, che lo amiamo perché “abbiamo visto con i nostri occhi” come lui ha amato tutti, e ci ha fatto guardare con “occhi nuovi le cose vecchie” scoprendo “le ebbrezze, le dolcezze della bontà di Dio”, don Tonino ha dimostrato come sia possibile perseguire la santità, anche nel mondo di oggi, se si ha l’animo aperto all’amore di Dio e dei fratelli.

Maria Grazia Tortello  Famiglia francescana di Alessano


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