La nave dei migranti e il pellegrinaggio verso la Cattedrale: il ricordo di Otranto

dsc_0417Silvana Fracasso 06.10.16  Ho letto con interesse la relazione del Consigliere regionale Vincenzo Parrella sulla giornata giubilare di Otranto. Ha saputo sintetizzare in poche righe tutte le esperienze e i momenti di spiritualità vissuti.  Per quanto mi riguarda, oltre a ciò che Vincenzo ha scritto, porterò sempre nel cuore due momenti in particolare. Il primo è stato vedere la nave del migrante, un monumento a ricordo del terribile naufragio del Venerdi Santo 1997. Da anni sono volontaria Caritas, ho sentito tante volte i racconti di questi viaggi della speranza, conosco storie di sofferenze fisiche e morali, ma l’ascolto non dà mai una visione completa e concreta. Nel guardare quella nave in tutta la sua precarietà, ho realizzato il vero dramma di questi sfortunati fratelli. Ora il mio ascoltare è diverso.

Il secondo momento è stato il pellegrinaggio che dal porto ci ha condotto in Cattedrale per attraversare la Porta Santa. Ad un certo punto mi sono fermata in cima a una scalinata, dove vedevo i pellegrini che mi precedevano e quelli che mi seguivano: io ero nel mezzo, ed è stato emozionante vedere una lunga scia gialla, che non aveva inizio né fine. Sembrava un raggio di sole.

Queste esperienze fanno crescere, ci fortificano nella fede e permettono di ritornare alla vita quotidiana con animo diverso. Grazie alla ministra e al consiglio per il lavoro svolto.

Silvana Fracasso

Fraternità di Foggia/Pietre Vive

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