Il Pellegrinaggio della fraternità Ofs di Lizzano a Santa Rosa da Viterbo

FB_IMG_1466356282160Giacomo Sansonetti 24.6.16  Il 17 giugno 2016 la Fraternità Ofs di Lizzano “Santa Rosa da Viterbo” si è recata in pellegrinaggio a Viterbo presso il Monastero Santuario della Santa, titolare della fraternità. Rosa nacque a Viterbo il 9 luglio 1233 e muore il 6 marzo 1251 a diciotto anni; desiderava entrare nelle Clarisse, che la respinsero a causa della sua salute precaria. Dopo una guarigione miracolosa entrò nel terz’ordine francescano. Il corpo, sepolto direttamente nella terra (senza bara), fu ritrovato integro nel 1258 e traslato, per disposizione di papa Alessandro IV, dalla chiesa di Santa Maria in Poggio, detta “della Crocetta” dove si trovava, alla chiesa del monastero di San Damiano, dove oggi sorge il Santuario della santa.

Nel corso degli anni non vennero mai prese particolari precauzioni per la sua conservazione, ma anzi, durante il Rinascimento era permesso ai fedeli toccare la santa attraverso una piccola apertura praticata sull’urna. Nel 1921 fu eseguita una prima ricognizione durante la quale venne estratto il cuore ancora integro che venne riposto in un reliquiario d’argento.

Nel 1996 una nuova ricognizione ha permesso di effettuare una serie di indagini scientifiche, dalle quali è emerso che santa Rosa aveva un’età compresa tra i 18 e i 20 anni al momento del decesso. Inoltre era affetta da una rara patologia, caratterizzata da una mancanza congenita dello sterno, che normalmente porta a morte durante la primissima infanzia. Sul braccio sinistro è stata rilevata una cicatrice, compatibile con una ferita che le fonti storiche riferiscono Rosa abbia subìto durante l’assedio delle truppe di Federico II alla città di Viterbo.

La festa di Santa Rosa si celebra il 4 settembre, giorno in cui ricorre l’anniversario della traslazione del corpo della Santa, avvenuta nel 1258. A Viterbo, città di cui è patrona (è anche compatrona della Diocesi di Viterbo), alla vigilia della festa, la sera del 3 settembre di ogni anno, viene trasportata in processione, sulle spalle di cento robusti portatori, denominati Facchini, la Macchina di Santa Rosa, un campanile artistico illuminato, rinnovato ogni 5 anni, con un’altezza di 28 metri e del peso di circa 50 quintali, sormontato dalla statua della santa.

Questo pellegrinaggio è stato una grazia piena oltre che una gioia immensa visitare i luoghi e il corpo incorrotto di questa grande Santa terziaria francescana. La vita e la spiritualità della Santa hanno riempito i cuori, di tutti i fratelli e sorelle che hanno partecipato, di un amore ancora più grande verso Dio ed il francescanesimo che tanto ci sforziamo di seguire. Anche l’accoglienza ricevuta dalle suore francescane alcantarine, dalla Superiora Suor Francesca e le altre consorelle hanno regalato un bellissimo momento di fraternità e di gioia piena. Il loro servizio e il loro modo di accogliere i pellegrini è sinonimo evidente della presenza di Cristo e della perfetta letizia che si respira visitando tale luogo Santo.

In un messaggio di ringraziamento alle suore del monastero, il vice ministro Fabio Capuzzimati scrive: “Siamo arrivati li affamati nello spirito, e siamo andati via sazi, pieni di carisma francescano. Che il Signore vi benedica cara Suor Francesca e che benedica voi tutte suore. Grazie per ciò che ci avete donato, un pezzo del nostro cuore è rimasto con voi. Ritorneremo presto e sarà ancora gioia. Vi porteremo con noi ovunque, parleremo di voi e di Santa Rosa a tutti. E comunque resteremo sempre uniti nella preghiera. Grazie, grazie Dio vi benedica”.

Giacomo Sansonetti 

Segreteria e Comunicazione Ofspuglia

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