L’Ofs al Convegno ecclesiale regionale su “I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi”

Maria Ranieri   Il terzo Convegno Ecclesiale Regionale, svoltosi a San Giovanni Rotondo dal 27 al 30 aprile 2011 sul tema “I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi”, ha visto radunati 350 fra Vescovi, presbiteri, consacrati e laici, confermando “lo spirito costruttivo dell’incontrarsi, del conoscersi e parlarsi, per progettare insieme il cammino della fede radicata in Cristo” e per testimoniarla con le opere nella vita quotidiana delle Chiese e della terra di Puglia.

Il Convegno, indetto il 21 febbraio 2010, ha portato a riflettere insieme sui laici nella Chiesa contemporanea, in quanto – come dice Papa Benedetto XVI – c’è bisogno di laici “mossi dal desiderio di comunicare il dono dell’incontro con Cristo e la certezza della dignità umana. […] Ad essi spetta di farsi carico della testimonianza della carità specialmente con i più poveri, sofferenti e bisognosi come anche di assumere ogni impegno cristiano volto a costruire condizioni di sempre maggiore giustizia e pace nella convivenza umana, così da aprire nuove frontiere al vangelo!” (Discorso al Pontificio Consiglio per i laici del 15/11/2008).

In queste coordinate, sulla scia del Vaticano II (LG 31,32) è ben definita la partecipazione corresponsabile dei laici al cammino e alla edificazione del Regno di Dio nella specifica identità secolare, ancora non correttamente condivisa per un verso né consapevolmente incarnata per l’altro.

L’opzione per i fratelli più deboli e il coraggio di osare, per garantire giustizia più vera nell’umano consorzio (Reg. Ofs 13. 15) interpella immediatamente noi, proprio come laici francescani. E per i francescani secolari di Puglia ho partecipato all’esperienza, incisiva e determinante del Convegno, dove si sono condivisi, nel clima di una ‘eucaristia vivente’, conoscenze, diversità di culture e di caratteri, producendo, attraverso il discernimento comunitario, delle proposte concrete, per contribuire fattivamente al cammino delle Chiese di Puglia nell’oggi della nostra storia, immettendovi la pace, dono del Signore Risorto, volto del Dio caritas.

La celebrazione di apertura è stata presieduta da S. E. Mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, sede ospitante del Convegno. Commentando il testo evangelico dei discepoli di Emmaus, egli vi ha individuato quattro segni di laicità: la strada, il pane, lo sguardo e il cuore, sottolineando i quali affida ai laici il compito di acquisire uno sguardo profondo, capace di leggere col cuore i segni dei tempi.

Nell’incipit del Convegno S. E. Mons. Francesco Cacucci, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto ha invitato i delegati a parteciparvi esercitando la personale responsabilità non in nome della propria origine (di ruolo, di associazione, di provenienza geografica…), ma in nome di tutta la comunità pugliese, perché in forza dell’unico battesimo “comune è la dignità … per la rigenerazione in Cristo, comune la grazia di adozione filiale, comune la vocazione alla perfezione; non c’è che una sola salvezza, una sola speranza e una carità senza divisioni” (LG 32).

Si è ascoltato e riflettuto sulla identità laicale nell’”oggi”, inteso quale “tempo di Dio”, dove in un post-secolarismo si intravedono i segni di una “primavera” dei laici, nella quale il concetto di laicità non si contrapponga più alla dimensione religiosa, ma ne costituisca la struttura portante. Il “cercare ciò che è comune” ci rinvia ai significati sottesi al termine “laico”, che sono quelli di “relazione”, di “rispetto dell’opinione altrui”, di “condivisione di un destino comune” ed è l’unica strada per ritrovare l’unità nella diversità. Noi laici siamo nella Chiesa come tessere diverse di un unico mosaico, come colori vari di un solo arcobaleno: due metafore che con il fascino della poesia catturano il consenso del cuore.

In seguito sei relatori, provenienti da posizioni intellettuali, professioni e ministeri diversi hanno declinato i “tanti modi della laicità”, attraverso tre tavole rotonde incentrate su: l’educazione, la corresponsabilità e la testimonianza, tutte essenziali a “coltivare la speranza in Puglia”, questa nostra Regione, che vien percepita come terra “ponte”, non solo verso l’Oriente, ma anche al proprio interno, come luogo dove si sperimentano collegamenti inediti e imprevedibili: non più periferia, ma luogo “centrale” proprio rispetto ai tanti significati di una realtà emergente e alla esplosione dei suoi linguaggi.

Nel giorno seguente, divisi in nove gruppi di approfondimento e di ricerca abbiamo elaborato 12 Proposizioni, consegnate ai Vescovi di Puglia, nelle quali sono offerti degli elementi che possono contribuire a far sorgere il sole della speranza di un mondo più giusto, dove l’uomo riscopra la gioia dell’incontro con l’altro e la grande opportunità di poter camminare insieme, per costruire amore in vista dell’incontro con Cristo, che è sempre centro e risposta ai tanti problemi dell’umanità.

Un momento particolarmente significativo del Convegno è stato proprio l’incontro di preghiera ecumenica, presieduta da mons. Domenico D’Ambrosio, arcivescovo metropolita di Lecce e da P. Mikail Driga, sacerdote ortodosso rumeno, parroco in Bari, la quale ha visto la partecipazione di un Vescovo etiope e di un Imam islamico accompagnato da tutta la sua famiglia. La visita ai mosaici della cripta di San Pio, guidata dallo stesso autore, P. Marko Rupnik ed il concerto per coro ed orchestra in onore di “Giovanni Paolo II, pellegrino in terra di Puglia” alla vigilia della sua beatificazione hanno comunicato, attraverso il linguaggio dell’arte l’efficacia e la bellezza di una unità, composta da elementi diversi eppur così vera, quando é realizzazione di una sola idea, di una sola passione, di una sola azione, tutte radicate per noi cristiani nella Parola di Dio.

In un clima di fraterna e produttiva partecipazione il terzo Convegno Ecclesiale Regionale ha rafforzato la speranza d’incontro fra le diversità e aperto nuovi orizzonti e percorsi con una maggiore e comune presa di coscienza circa il ruolo del “popolo di Dio” in questo contesto storico, che esige “una rinnovata passione al servizio ed una vera formazione educativa”, per stimolare le coscienze di tutti ad una necessaria conversione dei cuori.

I francescani secolari, “chiamati a costruire un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno di Dio, … esercitino con competenza le proprie responsabilità nello spirito cristiano di servizio”, ci sollecita la Reg. Ofs all’art. 14, pertanto noi accogliamo da questo Convegno ecclesiale maggiore forza che pone tutti, nessuno escluso, sul piano della corresponsabilità la quale, se acquisita pienamente in uno stile di servizio più partecipato e qualificato, porterà le Chiese e la terra di Puglia ad essere campo di convergenze e di progettualità condivise, determinando le condizioni per la “costruzione dell’’uomo nuovo’, che vive e ama la sua Chiesa e la sua città”.

Maria Ranieri  Ministra regionale

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